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SZUMSKI il Medico e Sindaco Veneto che sfidò le azioni insensate del Governo Italiano nel 2020

Sintesi del video La trasmissione si apre con la presentazione del Dottor Riccardo SZUMSKI, medico ed ex amministratore, invitato per disc...


Sintesi del video

La trasmissione si apre con la presentazione del Dottor Riccardo SZUMSKI, medico ed ex amministratore, invitato per discutere di questioni mediche e politiche. Il co-conduttore, Daniele Giovanardi, riconosce SZUMSKI come "un grandissimo punto di riferimento per noi medici che nelle periferie in tutta Italia come cani sciolti avevamo un'altra visione esattamente opposta quella degli ordini, a quelli d del governo centrale sulla pandemia". 

SZUMSKI è stato sindaco per quattro volte e vicesindaco due volte del suo paese, Santa Lucia di Piave, ed è stato medico di famiglia dal 1981 fino al pensionamento nel 2022.

Le Critiche alle Direttive Pseudo-Pandemiche e la Condotta Professionale

SZUMSKI espone il suo profondo disappunto per le indicazioni ricevute durante la crisi sanitaria:
"io sono rimasto estremamente amareggiato dal sentir dire che bisognava terrorizzare la gente, bisognava rinchiudere tutti e non bisognava curare". 

Dal punto di vista politico, l'imperativo era:
"mettere nei recinti le persone far fallire le attività". 

Il Dottore ha scelto di agire diversamente, avvisando avvisando anche le autorità: 
"dire pubblicamente che io andavo a trovare i pazienti e li visitavo e cercavo anche di curarli, come dovrebbe essere una questione di qualsiasi medico".

Ritiene che il suo errore sia stato quello di non essere rimasto zitto:
"Potevo fare tutto ma dovevo stare zitto come medico". 

Per quanto riguarda i protocolli di cura, sottolinea che, in contrasto con le indicazioni,
"le cure c'erano e come, ma le han bocciate tutte",

e che
"nella storia della medicina non esiste che non c'è cura, si prova comunque con quello che si ha per le mani". 

La sua pratica ha portato a un:
"palmares, chiamiamolo così, ahimè è scarsissimo di ricoveri ospedalieri".

Ripercussioni Legali e Professionali e la Radiazione dall'Albo.

A causa della sua ONOREVOLE condotta, SZUMSKI è stato oggetto di attacchi politici e sanitari, incluse "conferenze stampa giornaliere" negative, minacce da prefetti e autorità, e addirittura "interpellanze parlamentari". 

Ma ha mantenuto il suo impegno (e aggiungo fede alla promessa di Ippocrate fatta come Medico). Nonostante la radiazione obbligata dal Green Pass, "io ho messo un gazebo fuori e una scrivania" per servire dipendenti e cittadini senza che dovessero entrare in municipio. L'Ordine dei Medici lo ha processato nel 2021, comunicandogli la radiazione il 31 dicembre 2022, quando era già in pensione. 

Le ASSURDE e ormai ANTISTORICHE e ANTISCCIENTIFICHE motivazioni della radiazione sono state che "non seguendo le indicazioni, i protocolli delle autorità sanitarie e politiche metteva in pericolo la vita dei suoi pazienti" e per "non suggerendo sempre la vaccinazione anti Covid come unico elemento per impedire la diffusione udite udite del virus anche lì si comportava da untore". 

SZUMSKI ha fatto ricorso, che è attualmente pendente a Roma (da 3 anni). Aggiunge che, in precedenza, era stato uno dei tre medici che avevano vinto un ricorso al TAR del Lazio contro (l'indegno) il protocollo "tacchipirina e vigile attesa".

L'Impegno Politico e la Lotta all'Astensionismo.

La discussione si focalizza sulla necessità dell'impegno politico, definito da Giovanardi come "il rimedio, perché se non hai il potere in mano devi solo subire". 

SZUMSKI , pur essendo un veterano politico, afferma che il suo impegno è volto a portare il pensiero della gente, non a fare carriera: "io non ho bisogno di far carriera assolutamente". 

Egli lega l'aumento dell'astensionismo a "questo disegno di di cambiare e di creare un unico ordine mondiale che determina cittadini schiavi e salva le elite" e alla volontà di limitare le libertà individuali. 

Per contrastare la frammentazione del dissenso, ha promosso l'unione in Veneto: "Guardate, finiamola di dire io sono più bravo e più bello, perché tanto rappresentiamo nulla da soli". 

Il movimento "Resistere Veneto" ha raccolto quasi 30.000 firme per la partecipazione, un segnale che "la gente ha firmato, c'è gente che ha fatto 3 ore di coda". Questo sforzo è visto come la "famosa democrazia che viene dal basso".

La Sanità come Problema Centrale in Veneto.

L'argomento principale sollevato dai cittadini veneti, "dal Po alle Alpi, dal Garda al Tagliamento, dalla laguna all'altipiani," è la sanità. 

Essendo la sanità competenza regionale autonoma e costituendo l'82% del bilancio regionale, essa è il punto di partenza del programma politico. 

Le problematiche includono la burocrazia, il degrado del sistema e la gestione focalizzata sull'economia, e in particolare le liste d'attesa, definite un problema tutto italiano. Questa situazione induce alla privatizzazione: "a un certo momento uno dice 'Io non aspetto un anno per avere una visita o una TAC, vado a spese mie.' Quello è la privatizzazione indotta". 

La riforma "azienda zero" del 2016 ha trasformato le strutture in aziende gestite per fare economia. SZUMSKI sostiene che la sanità "non può essere gestita. deve essere partire dalla persona, dall'essere umano attorno a cui costruiamo quella che è la necessaria assistenza".

Critiche alle Politiche Sanitarie e Burocratiche Attuali

Il dibattito si conclude con una forte critica alle attuali politiche vaccinali e alla burocrazia. Giovanardi e SZUMSKI condannano l'incentivazione del "farmaco a RNA" (farmaco sperimentale) ai bambini e alle donne in gravidanza, nonostante "documentazioni da tutto il mondo dicono che altro che danni, facendo aborti spontanei, malformazioni e quant'altro". Storicamente, "in gravidanza ci hanno sempre insegnato che non si deve prendere nulla". 

SZUMSKI è un autonomista convinto, ma con responsabilità, criticando il sistema centralistico: "la gestione burocratica italiana è fallimentare" perché crea centri di potere e si focalizza sulla forma piuttosto che sull'efficacia. Viene sottolineato l'importanza di incoraggiare il "pensiero critico, la ragionevolezza, pensare alle cose, ascoltare".

Questo scambio di idee, che funge da specchio delle sfide che si presentano ai professionisti e agli attivisti che si oppongono ai dogmi irrazionali, è come un faro in una tempesta: offre un punto di riferimento chiaro e determinato per navigare attraverso le complessità della gestione sanitaria e politica, specialmente in un contesto di crisi.

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